Un ragazzo solitario che vive un’esistenza squilibrata. Una cicatrice gli attraversa il volto.
Giovanissimo e con una formazione teatrale impeccabile. Ascolta Black Metal, gioca ai videogiochi dell’orrore, ha una cicatrice sul volto e dorme con gli occhi completamente aperti. Per questo ruolo ha insistito di compiere personalmente tutti gli stunt richiesti al suo personaggio.
Un uomo attraente, cordiale e misterioso. Abita in un cottage austero, vicino alla foresta.
La sua formazione come professore di filosofia gli permette uno studio profondo delle convinzioni interiori dei personaggi. Dopo una carriera brillante nei teatri di tutta la nazione e nel cinema indipendente ha deciso di lavorare nuovamente con i giovani. Lui e il regista hanno una differenza di ben 26 anni, ma questo è il loro terzo cortometraggio assieme.
Un uomo semplice e pragmatico, ma sensibile. Vive con suo figlio, Koya, e una dozzina di mucche da latte in una baita tra le montagne.
Una gioventù passata nei teatri itineranti, nell’ambiente della commedia dialettale e delle manifestazioni circensi. Per decisione personale non è mai approdato al grande schermo. A 60 anni, questo è il solo progetto che ha accettato di recitare per la videocamera.
Una donna triste e lunatica. Si è sposata precocemente, all’età di diciotto anni. È cognata di Tar, madrina di battesimo di Koya.
Da che ricorda il palco è il suo habitat. Approdata alla recitazione dal canto, recita come protagonista di un musical per il grande schermo a soli 21 anni. Dopo aver completato gli studi al Centro Sperimentale di Cinema ottiene molti ruoli che la vedono protagonista nei film in sala e nelle serie TV. Tornerà da Dubai per il periodo delle prove e del set, soltanto per noi.