Una città misteriosa e costellata da eventi paranormali. In essa è ambientata la vicenda.
Un maso tradizionale nella periferia di Harem, piuttosto isolato dalle altre abitazioni. Al tempo della vicenda è ricoperto di neve, così come gli alberi circostanti e la foresta limitrofa.
Dai toni indaco chiari, ha un aspetto piuttosto spoglio e freddo, senza molti segni di disordine domestico. Non vi sono mucchi di oggetti o pareti eccessivamente tappezzate. La struttura della camera, con una lunga scrivania centrale e molti vuoti spaziali, la rende simile a un luogo liminale.
Caratterizzata da un’apertura sul soffitto dalla quale vengono calate le manciate di fieno fresco. Di fianco al recinto si trovano dei divisori mobili in metallo e una zona sottostante in cui si supervisiona la mungitura e si appongono e tolgono i mungitori automatici.
Una baita di legno ampia e slanciata, ben visibile dalle finestre della casa di Koya in quanto si trova poco più a valle.x
Un vecchio capanno degli attrezzi situato al limitare della foresta, lontano dal villaggio. Qui Koya e Qia sono soliti tenere i loro appuntamenti amorosi. È una struttura di legno abbandonata, forse un vecchio deposito da scii, con reti logore alle pareti e assi di legno rose dai tarli.
Ha una sola finestra, ad arco, una chaise longue e un orologio astronomico in legno, al cui stile si adattano i costumi dei personaggi.
ampia e silenziosa, dall’architettura gotica e monumentale, distinta dei rustici edifici del villaggio. La luce al suo interno è fredda e livida.
Perennemente avvolto dalla nebbia, le lapidi sono finemente decorate e distanti.
Ambientazioni di montagna. Oltre a sentieri sterrati sono presenti strade in asfalto e insegne cittadine.